Chi c’è, c’è.

Allora, sono andata al cinema con la mia amichetta a vedere il film della Cortellesi, di cui ancora come da tradizione non ricordo assolutamente il titolo.

Siccome le premesse mi garbano, premetto che a me Paolina già piaceva vertiginosamente dai tempi di Mai Dire Gol. Donna poliedrica, carismatica il giusto, romana, divertente, espressiva, brillante. L’ho sempre seguita da cazzara, un po’ meno nella sua carriera cinematografica, ma la mia pigrizia intellettuale nulla ha potuto contro l’avvento di questo capolavoro.

Pur non capendo una verga di regia sento la necessità di esprimere la mia opinione: ho trovato il debutto dell’attrice romana scorrevole, con sequenze accattivanti, e l’utilizzo del bianco e nero evocativo. Inoltre, le interruzioni che subiva saltuariamente la pellicola, volute o meno (magari facevano parte dei tagli al budget dell’UciCinema), hanno aggiunto quell’effetto sgomento-imprecativo che ha clamorosamente aumentato la suspence.

Detto anche troppo di argomenti che non mi competono veniamo ora al momento Scene e Personaggi Cult che per l’occasione elencherò, descriverò brevemente e giudicherò con l’utilizzo della famigerata scala di valutazione artistico-romana Mecowjoni.

  • Il dancing moment al posto delle botte penso sia meritevole di plauso: l’ho trovato geniale, toccante, sicero, poetico, originale. Meco!
  • I dialoghi con il suocero. Personaggio chiave nella descrizione tragicomica di quest’emblematica famiglia italiana del secondo dopoguerra. Embè!
  • I battibecchi dei fratelli. Avrei voluto crescere in una famiglia romana. Aò!
  • Marisa: la donna contemporanea. In particolare la prima scenda all’ortofrutta quando il marito cerca di vendere la bieta m’ha spezzato. E Sticazzi no?
  • L’esplosione del Bar dei Moretti: vincitrice della Champions League delle prese di posizione di una donna considerata sottomessa. Mecowjoni!

Paola tratta un tema delicatissimo con grazia ed ironia, riportandoci vividamente indietro di quasi ottant’anni ma lasciandoci con l’amara sensazione che alcune dinamiche per qualcuno siano ancora troppi attuali.

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