Intanto qualcuno mi dovrebbe spiegare perché il titolo Firefly Lane è stato tradotto con “L’Estate in cui Imparammo a Volare”. Assorreta, no?L’associazione mentale che mi sorge spontanea dopo aver letto quest’obbrobrio sono le spagnolate (traduzioni inutili di tremini internazionalmente riconosciuti, ndr.) estreme tipo: champù (shampoo), ratòn (mouse), ordenadòr (computer) che trasmettono quel sentimento misto fra campanilismo e incapacità comunicativa che mi fa accapponare la pelle. Eh buongiornissimo caffè!
Finito il pippone iniziale trotterello allegramente verso la recensione non richiesta di questa serie che ho recentemente terminato. Il drammedie tanto acclamato dalla piattaforma Netflix si presenta subito come una crasi fra “Una Mamma per Amica”, “Terry e Meggie” e “Valle di Lacrime”. Il tema principale sono le relazioni umane: l’amicizia con la A maiuscola, la vita di coppia, il rapporto con la prole, sole, cuore, amore. Romanticismo e sentimentalismo a biondo Dio, dialoghi veloci, spigliati e accattivanti, sbaccanate ad minchiam ed una dose ragguardevole di lacrime da versare a più riprese, ovviamente incluse nel pacchetto premium.
Cast della Santissima Immacolata come si direbbe in francese. La dottoressa bionda di Grey’s Anatomy (Katherine Heigl) e l’altra sempre dottoressa e sempre bionda di Scrubs (Sarah Chalke). Spendiamo due parole.
Della prima poco posso dirvi visto che il dottor Shepherd non me lo sono filata molto: sicuramente memorabile ne “La Dura Verità”, commedia romantica e frizzantina, in cui lei interpreta la Bridget Jones dei poveri, che si lascia guardare con frivolezza e allegria. La ragazza produce e incassa riconoscimenti. Evidentemente una bionda tinta. Mi piace!
L’altra, Saretta nostra, ha fatto parte della mia adolescenza a tempo pieno. L’unica cosa a cui alternavo la visone compulsiva di “Scrubs” era quella altrettanto ingente di sua maestà la regina della visualizzazione (non in senso sociale) “Ally McBeal”. Sarah con l’acca è stata per me la madrina che non ho mai avuto: imbranata, divertente, brillante, umorale, overthinker, visionaria, romantica, complicata. Il classico individuo dalle centordici personalità. Lei ed il suo personaggio mi hanno fatto diventare quella che sono oggi (bipolare, ndr.). Perciò grazie amica mia, grazie per le consapevolezze di ieri e per le conferme di oggi. Ti voglio bene come se fossi mia sorella!