Ho divorato questo libro in un paio di giorni. La necessità di fare chiarezza e di scovare la verità mi ha spinto a infilare una pagina dopo l’altra. Ahimè, fra queste righe trovare un filo è più complicato che dare un senso alle interviste post Sanremo del cantautor-filosofo Grignani (Gianluca sei la mia gioia). Good luck!
Una volta terminato il tomo ho passato diverse ore a rimuginare e a rileggere. Riordinando le idee, poi, ho partorito tali considerazioni:
- la guerra deve fare parecchio schifo
- il quantitativo di spunti di riflessione che l’autore ci regala è infinito
- se mia nonna fosse stata così avrei scavallato pure io la frontiera
- alcuni dei racconti all’interno del libro (soprattuto nella prima parte e all’interno del manoscritto) si sono tramutati in immagini che resteranno marchiate a fuoco nel mio cervello forevah
- il quantitativo di scene erotico-cringe-incesto-splatter è notevole (Edipo scansate)
- a tratti ho pensato che fosse la versione cartacea e un po-porno di inception
- nella prima parte ho adorato l’approccio totalmente funzionale alla vita dei bimbi (Sheldon Cooper insegna)
- anche la divisione in piccoli capitoli del racconto mi ha gasato (devo preoccuparmi?)
- guardando il video del BookClub di Camihawke e Giulia Valentina, da cui ho tratto lo spunto, ho compreso che l’insorgenza d’una prepotente sensazione di confusione una volta finito il libro è, assieme alla conformazione sferica del pianeta Terra (non me ne vogliano i terrapiattisti), una delle poche certezze della vita. Segue, perciò, schemino riepilogativo che ho elaborato per soddisfare uno dei miei disturbo ossessivo-compulsivi:

Se non avete ancora letto il libro vi sconsiglio di ingrandire l’immagine. Quella che mi sento di definire come “la versione più plausibile” delle vite dei nostri Gemelli Allegria la si capisce solamente nell’ultimo capitolo del romanzo. Effetto Sesto Senso. Perciò fossi in voi eviterei gli spoiler.
Detto ciò, cara Trilogia, m’hai appassionato e shockato. Attraverso di te mi sono addentrata nei meandri della brutturia umana. M’hai rattristito, ma d’altra parte m’hai sollevato. In quel flusso di coscienza a tratti irreale e menzognero a tratti onirico hai raccontato una disarmante verità: l’incontestabile fragilità dei rapporti interpersonali. Ti meriti un posto nella mia Top Ten. Adesso, per ripigliarmi, vado a cercare video di gattini buffi su YouTube!