Caro Babbo Natale,
non ci sentiamo da parecchio – cantava qualche disco fa J-Ax.
A dire il vero potrei dire la stessa cosa io: la corrispondenza con il Polo Nord non è stata molo fitta in questi ultimi anni. Ma voglio recuperare!
Non ti preoccupare Babbo, si fanno solo due chiacchiere, per quel buono illimitato da Zara e quel viaggio alle Maldive che mi avevi promesso c’è ancora tempo.
Come stai? Hai risolto quel problema con il sindacato degli Elfi? E Rudolf? Frequenta ancora gli AA?
Io me la passo abbastanza bene. Vivo a Grado da aprile. Si sta bene. Soprattutto l’inverno, quando i ritmi rallentano. Il lavoro mi da grandi soddisfazioni e la mia famiglia grandi gioie. Sto per diventare zia sai? Cazzarola. L’avresti mai detto?
Ma bando alle ciance (e che ciance!). Sappiamo bene il motivo per cui ti scrivo. Salvo errori dovrei essere nella lista dei bambini buoni (almeno per l’impegno), quindi ecco i miei desideri per questo 25 Dicembre:
CORAGGIO.
Vorrei il coraggio necessario per essere il più possibile fedele a me stessa.
No, no. Non l’ho letto su un articolo di Huffpost. Ci ho pensato davvero!
Pensaci anche tu! Non dirmi che non hai mai tirato in dentro la pancia nelle foto per far colpo su qualche mamma single con la fissa del pilates? E vogliamo parlare di San Nicolò? Quante notti insonni passate a rimuginare solamente perché il secondo uomo barbuto più amato dai mocciosi vantava doni migliori oppure una pagina Instagram con più follower. Che dramma! Per non parlare poi delle aspettative generiche della società: il giro del mondo, camino per camino, in una sola notte? Che sei? AMAZON PRIME?
Quello che intendo dire, caro Babbo, è che ogni tanto perdiamo il filo del discorso. Ci preoccupiamo troppo di essere ciò che gli altri si aspettano da noi, dimenticando ciò che siamo veramente. Quindi ti chiedo un po’ di coraggio, perché a volte essere se stessi spaventa ma è anche il regalo migliore che ci si possa fare, a Natale e durante tutti gli altri 364 giorni dell’anno!
Un abbraccio forte,
Federica