Campo di zucca Fanatici Harley Finestra sul lago Design Storia Castello Ponte lucchetti Kunsthaus Kaffe Centrifughe succhi latte artificiale cibo fast
Minchia scrivi?
No, non è un esaurimento nervoso. Potrebbe essere. Non è.
In verità sarebbero gli appunti che mi sono presa nel mio weekend da biker (espressione da dura). Anche quest’anno, infatti, sono stata al motoraduno di Faaker See e se dovessi, come alle scuole medie, scrivere un tema in merito sicuramente inizierei parlando del viaggio. Confesso intanto ai novizi del motociclo che percorrere tanti chilometri su due ruote è senza dubbio faticoso, che tu sia il pilota o il passeggero. Invero, la moto ha anche un effetto magico (almeno su di me), un effetto placebo, rilassante. Talmente conciliante che anche il più banale campo di zucche per strada assume nuovi colori e odori quando lo guardi felicemente seduta su una Honda Gold Wing.
Una volta arrivati al loco incriminato salta subito all’occhio l’interminabile raffica di harleysti e fanatici del due ruote. Barbe e tatuaggi si sprecano, per non parlare delle borchie poi, probabilmente fondendole tutte assieme ci si potrebbe costruire un ponte. Facce brutte, birroni ignoranti, musica Punk Rock. Adoroh!
Eccovi una diapositiva:

Just kiddin’!
La diapositiva di cui sopra immortala uno scorcio del lago di Faaker See. Mi sono fermata a scattare questa foto perché mi sembrava quasi magrittiano (licenza poetica). Un’immagine così armonica la si trova di solito stampata su una cartolina, sicuramente non ti aspetti di riuscire a ritagliarla nel bel mezzo dell’European Bike Week. Eppure!! Sta di fatto che la cosa mi risultava così contraddittoria da lasciarmi alquanto affascinata.
Ovviamente per completare l’allegro fine settimana di svago non poteva mancare il momento culturale, che in questo caso si traduce con un piacevole tour della città austriaca di Graz. Patrimonio Unesco dice Wikipedia, città d’anima dico io. Agglomerato urbano dall’eleganza encomiabile, con una spiccata attenzione alle tendenze architettoniche e di design. Negozi scintillanti e modaioli. Vegetazione e aria buona. Una città in cui vivere. Senza dubbio!

Nel cuore mi sono rimaste principalmente due cose: il ponte con i lucchetti che orna il fiume Mur, romanticheria d’altri tempi e il KunstHaus. Monumentale opera moderna frutto del genio di Peter Cook e Colin Fournier. Ovviamente, non avrei potuto uscire da lì senza fare una tappa al KunstHaus Café, un eccentrico concentrato di dettagli industy e passione culinaria espletata in un versatile e confortante menu dai sapori internazionali e dalla cucina fast sì, ma di livello!
ENJOY!