Scavalcando il mio – a quanto pare -infondato scetticismo per i viaggi organizzati, mi aggrego assieme alle mie amichelle ad una lauta comitiva di giovanotti rampanti per visitare la capitale austriaca in prossimità delle feste. Capisco che il weekend sarebbe stato trionfale quando al primo pit stop della nostra carrozza (l’autogrill di Ledra) il capo gita sfodera un bottiglione di vino rosso (quello buono) e panini con la mortadella, dando il via al primo rebechin marchiato Fogolar Furlan. L’aperitivo si rivela un successone, tanto che nemmeno una gomma bucata a poco dalla ripartenza ammoscia gli animi dei temerari viaggiatori. Così, dopo un intervento da formula uno del nostro autista/gommista, riprendiamo festosi e pimpanti la strada per giungere finalmente a Vienna.
Pic of courtesy of Elena Brasca
Vienna si mostra ai miei occhi come una città che ama il freddo, con un cuore caldo che pulsa a ritmo natalizio. A dicembre s’agghinda come un’imperatrice, sfoggiando addobbi luminosi che accendono il centro storico e le donano un’atmosfera romantica. Destreggiandosi fra gli irriducibili Mozart cartonati (e non) distribuiti in lungo e in largo si percepisce immediatamente l’inebriante aria di festa. Un dolce profumo di cannella e vino caldo pervade l’aere, i cori musicali animano ogni piazza e ogni angolo della città gremita di persone intente ad acquistare addobbi in legno a forma di renna, tazze da te dipinte a mano e decori per l’albero in vetro soffiato. E poi bambole in pezza, bijoux, guanti in pelle e cuffie con il pelo, borse, agende, presepi e calze, balocchi e festoni. I Weihnachtsmärkte, che sono ben distribuiti in tutti i punti più strategici della città, dipingono Vienna con i colori del Natale, arricchendola come un decoro dorato su una facciata liberty.
La cucina austriaca scalda l'animo.
Le zuppe proposte sistematicamente come entrée si rivelano una piacevole costante di tutti nostri pasti viennesi, spesso e volentieri accompagnati da pinte di birra gelata e mastodontiche fette di Apfelstrudel al sapor di casa. Accattivanti anche le bevande laviche servite ai numerosi e fornitissimo chioschi, ottime per risollevare la temperatura corporea e l’umore. Promossa a pieni voti Vienna resta una meta desiderabile che vorrei visitare nuovamente con un proposito ben preciso: durante il prossimo soggiorno dedicherò più tempo alla ricerca di qualche barman dalla personalità prorompente (che ci meta del suo nei drink) e di qualche localino d’altri tempi, quelli con la moquette alle pareti e i suppellettili che, nostalgici, sanno raccontare un vissuto emozionale.
EIN PROSIT!
