Cork Free

Affascinata da sempre dalle questioni spinose decido di addentrarmi nella tanto dibattuta tematica della tappatura del vino. Grazie al supporto di un amico enologo, mi accingo ad esporre pro e contro di un’eventuale evoluzione del sistema di chiusura delle bottiglie verso il troppo spesso sottostimato tappo a vite, o Stelvin.

Il comandante Stelvin

Il tappo Stelvin si compone di una capsula ermetica in polilaminato di alluminio, un materiale totalmente ed illimitatamente riciclabile; in linea, perciò, con l’essenziale e trasversale trend di ecosostenibilità che fortunatamente si sta sviluppando in questi ultimi anni.
Avendo un costo più contenuto rispetto a sistemi più tradizionali di chiusura come il sughero (principale competitor nella Champions League della tappatura), permette ai produttori un notevole risparmio nel processo di stoccaggio del vino, assolvendo comunque pienamente ed efficacemente al ruolo attribuitogli. Il tappo a vite, infatti, consente una chiusura funzionale della bottiglia: evita cioè il passaggio di qualsiasi agente esterno all’interno del vino ed impedisce perciò l’eventuale alterazione di quest’ultimo. Inoltre, a dispetto del suo rivale, non comporta eventuali disagi causati dal famigerato “sentore di tappo”, quella sgradevole contaminazione postuma all’imbottigliamento causata dall’Armillaria Mellea, il fungo parassita della quercia da sughero.

Tuttavia, lo Stelvin non riscuote sufficienti pareri favorevoli per vincere la competizione del tappo e spesso viene erroneamente associato ad una produzione industriale, di bassa qualità. Inoltre, con la sua stupefacente funzionalità in fase di mescita, delude le aspettative dei cultori più romantici della tradizione vitivinicola, che vedono nel momento dell’apertura della bottiglia, con cavatappi e sniffata rituale, una tradizione secolare ed incancellabile. Perplessità permangono anche sullo stoccaggio di vini che richiedo maggiore affinamento in bottiglia; non permettendo la micro aerazione necessaria potrebbe incidere in maniera sfavorevole sulla curva di maturazione del vino.

In conclusione si può dire che il dibattito è ancora aperto e infiamma i sostenitori di una e dell’altra fazione. Indubbio resta il fatto che lo Stelvin si conferma una valido sistema di tappatura del vino, ecologico, pratico e funzionale di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro!

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